
Non pensavamo che intere famiglie che risiedono della zona 167 potessero diventare ostaggio di venditori di panini e crauti.
Tutta Via De Nicola è stata occupata da una serie impressionante di furgoni, bancarelle, camion con vendita di un vasto campionario di alimenti che andavano dalla porchetta al kebab.
Suoni, odori, luci, che in una situazione “normale” e con una organizzazione decente non avrebbero creato forti disagi.
Invece, nella organizzazione superficiale e arraffona del nostro Comune, a cui i poveri vigili preposti ai controlli hanno potuto fare ben poco, ha determinato una serie di situazioni ai limiti dell’anarchia e della prevaricazione.
Vogliamo porre alcune domande ai nostri amministratori:
- Perché quest’anno, a differenza degli anni scorsi, sono aumentate notevolmente le autorizzazioni concesse ai venditori di alimenti vari con occupazione di buona parte di Via De Nicola determinando situazioni anche conflittuali tra gli stessi operatori (liti continue e in un caso ai limiti della violenza fisica)?
- Perché è stato consentito loro di poter sistemare furgoni, tavolini sedie e accessori vari davanti alle abitazioni e cancelli di accesso alle palazzine, impedendo in sostanza agli abitanti della zona di potersi muovere con l’auto, indispensabile in diversi casi?
- Sono stati effettuati, da parte degli organi preposti, controlli sanitari per verificare il rispetto di un minimo di norme igieniche per gli alimenti venduti?
- Perché si è deciso di concentrare tutte le bancarelle nella zona di Piazza XX settembre e strade adiacenti, svuotando Corso Garibaldi?
- Forse gli ambulanti danno fastidio ai commercianti di questa strada?
Una delle conseguenze di questa scelta è stata che Piazza Plebiscito, la sera della festa, era semivuota mentre la zona del “divertimentifricio” era stracolma di gente. Sono anche queste scelte che svuotano il significato profondo della festività del Santo Patrono, che viene così ridotta a puro consumismo.
Al di là delle risposte, vorremmo che ci fosse almeno l’impegno a che nei prossimi anni non si ripetano simili situazioni, accettando anche l’idea che la presenza di giostre e bancarelle inevitabilmente potrà determinare dei disagi, ma nei limiti però della decenza e del rispetto della libertà personale.
(Un gruppo di abitanti della zona 167)
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Commenti
Rimane un'organizzazione discutibile, che oramai contraddistingue l'amministrazione Longo, fatta di feste sempre più svuotate di contenuti, cultura e valori (l'esatto contrario di quello che professa)sempre più commerciali e con un offerta qualitativa che oramai è prossima al "pessimo".
In tutta Italia, specialmente in Puglia, è chiaro che il rilancio economico, in qualsiasi settore, è basato sulla QUALITA' dell'offerta e non sulla quantità. Il Sindaco, lo sa?
Poveri cittadini gioiesi che almeno sotto l'aspetto culturale,erano abituati a bere champagne e che ora devono accontentarsi del tavernello....
Voi della Redazione non avete speso un rigo inerente a questa situazione, perché i gazebo gli addetti ai lavori non li hanno dirottati su Via Roma affinché la Piazza rimanesse pulita. Abbiamo fatto ridere non solo i paesani ma anche quei pochi forestieri che ci sono venuti ha trovare. Hanno preferito di pulire corso Garibaldi che non aveva alcun senso , (sembrava un cimitero), anziché la Piazza.
E poi, il Turra di turno, cercasse di essere più educato verso la gente.