In tanti ricorderanno l’ingegner Pietro Milella in giro per Gioia, con fare in apparenza distratto e indaffarato, ma sempre pronto al saluto e soprattutto a dispensare consigli anche professionali con totale gratuità.
Lo si vedeva di buon mattino scendere dalla sua auto per salire le scale di Palazzo San Domenico, pronto a dirigere con fare energico l’Ufficio tecnico del Comune gioiese nel primo e secondo mandato Povia.
Un periodo che lo ricorda protagonista dell'espansione e della trasformazione della città, spesso in rotta di collisione con ingegneri locali cui “faceva le pulci” più per partito preso che per convinzione. Povia in particolare, ha apprezzato e beneficiato delle sue doti di tecnico proiettato nel futuro, personaggio di grande, indubbio ingegno e sempre un passo avanti rispetto agli altri.
"Ricorderò l'ingegner Milella come un gentiluomo, una persona per bene oltre che un tecnico dalle grandi capacità. Con le sue virtù umane e professionali - confessa il sindaco - ha contribuito allo sviluppo urbanistico della città di Gioia del Colle, coadiuvando con perizia e dedizione l'azione amministrativa. E' una persona che ci lascia un prezioso insegnamento di vita. Ricorderò su tutto l'affabilità e la pacatezza, segno della sua grande nobiltà d'animo".
L'ingegner Pietro Milella, sindaco di Acquaviva delle Fonti per ben quattro mandati, si è spento nella notte del 9 settembre nella sua abitazione di Cassano, all'età di 92 anni, al termine di una lunga malattia. Un uomo che ha attraversato due secoli e contribuito alla ricostruzione postbellica delle città in cui ha vissuto.
A Gioia approdò poco più che settantenne, con una energia e un entusiasmo a dir poco prodigiosi. Sempre attivo e partecipe della vita politica cittadina, si è distinto per la sua pragmaticità di uomo del “fare” e spesso i suoi interventi sono stati considerati rivoluzionari. Tutto ciò che progettava e portava a buon fine, era finalizzato alla crescita sociale ed economica del paese.
Così lo ricordano nella sua Acquaviva: "È morto il sindaco più rispettato dagli acquavivesi, il simbolo di un'intera stagione politica che va dal dopoguerra ad oggi. Pur essendo un'istituzione della nostra vita amministrativa - dichiara il sindaco Carlucci -, non aveva atteggiamenti da notabile ma è rimasto fino all'ultimo umile e pragmatico, prodigo di consigli, desideroso di rompere l'immobilismo che paralizzava Acquaviva...”
“La sua vita - afferma Francesco Pistilli - è stata un frullato di passioni e razionalità, un connubio tra progetti ed emozioni. Aveva una coscienza matura, aliena dall'egoismo, dalla cupidigia dei beni, dalla bramosia di danaro. Pierino era un uomo straordinario, perché era umile e generoso e non ha mai tradito o dimenticato il suo popolo. Un imperdonabile ottimista, con i piedi per terra e tanti sogni in tasca e senza apparire, senza fare carriera, senza succhiare privilegi, in politica si è consumato le mani senza mai sporcarsele. Non si sentiva padrone di ciò che ha gestito ma solo un custode che ha avuto cura di ciò che lo ha circondato per restituirlo al futuro. Ha combattuto una buona battaglia ed ora ha terminato il suo corso, dimostrando a tutti che di una sola cosa non bisogna mai stancarsi ed è la voglia di rinunciare a sognare.”
“[…] Un grande ingegnere, un grande amministratore, un grande padre, un grande benefattore, un grande uomo… - così lo ricorda Vito Pietroforte - “…sempre umile ed impegnato nel lavoro, per la comunità resterà sinonimo di abnegazione e generosità. Lui, l'artefice di grandi opere quali Piazza Garibaldi con il monumento ai caduti, la cantina Sociale e l'Istituto Professionale Chiarulli che è stato fulgido esempio di scuola superiore e fonte di lavoro e sostentamento per tante famiglie… Quante persone oggi lo piangono... Pietro Milella amato da tutti, anche dagli avversari politici […] Riflettete soprattutto voi Amministratori, imprenditori e politici... Non dimenticate mai il suo esempio!”
“[…] Un esempio di laboriosità, onestà, dedizione, professionalità e impegno - ricorda Giuseppe Chiechi - … il ricordo vola nel lontano 2001 quando lo ebbi come avversario politico, mai acerbo, mai offensivo, mai scorbutico, sempre deciso, convinto, passionale e concreto nei suoi interventi. Successivamente si mostrò gentile e rispettoso. Sarebbe riduttivo dire che è stato un uomo di altri tempi, lui sapeva parlare anche al cuore dei ragazzi, capiva le loro necessità, intuiva i bisogni. Vorrei ricordarlo con il suo sorriso spontaneo, le frasi immediate e dirette, la sorprendente preparazione professionale, la politica del fare e mai approfittare, la saggezza umana…”
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L’ing. Pietro Milella, a conferma di uno spirito giovane e indomito, con queste parole riflette sull’esser giovani.
“La giovinezza non è soltanto un periodo della vita: è anche una forma mentale, una caratteristica della volontà, una qualità dell’immaginazione, un flusso di emozioni.
E’ la prevalenza del coraggio sulla timidezza, dell’amore per l’avventuroso sull’amore per il facile. Nessuno invecchia semplicemente con il passare degli anni, ma solo disertando i propri ideali.
Gli anni portano le rughe sul viso, ma la rinuncia all’entusiasmo porta le rughe nello spirito.
Saremo giovani finché avremo fede, ci troveremo vecchi quando ci lasceremo assalire dalle incertezze; saremo giovani finché avremo speranza, saremo vecchi quando l’avremo abbandonata. Finché il cuore resterà sensibile alla bellezza, alla verità, al coraggio, ci conserveremo giovani”.
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Presidente Emiliano, lei non immagina minimamente quell...
Commenti
Si cominci a dire le cose come stanno
Sminuire l'operato dell'ING. MILELLA e affiancarlo alla figura di masi lenin è la bestemmia più atroce che si possa fare.
Credo che lei non abbia conosciuto personalmente l'ING. MILELLA ecco perchè ha fatto tale accostamento, mi creda era un UOMO ed un PROFESSIONISTA come pochi.
La Redazione
Perchè inopportuna? E per chi?
Saluti.
Grazie a costui il buon Masi è diventato il geometra immobiliarista più apprezzato della città, dopo l'umile lavoro al Caseificio Capurso in fabbrica.
Grazie a questi due abbiamo ottenuto un centro storico nuovo di zecca con il proliferare del legno degno delle migliori stazioni sciistiche italiane.