Nell’ambito dell’iniziativa ‘CulTour. Porte aperte ai beni culturali’ – tenutasi a Gioia del Colle dal 16 al 26 aprile – si è avuta la possibilità di visitare la meravigliosa ‘Villa Cassano’, nelle giornate del 25 e 26. Un grande successo, dovuto alla professionalità offerta dall’associazione Meridiana Onlus, che ha organizzato un iter culturale – patrocinato dal Comune di Gioia del Colle –, presso i luoghi più interessanti della nostra cittadina.
Iter che ha visto come protagonisti: Palazzo Eramo, il Cimitero Monumentale, Palazzo San Domenico, solo per citarne alcuni. “L’iniziativa è stata un vero successo, siamo stati entusiasti del consenso del pubblico che ha partecipato ai nostri incontri. Ci auguriamo di realizzarne degli altri per far conoscere il valore dei beni culturali che ci circondano […]”, così si esprimono gli organizzatori dell’iniziativa.
Un grande successo dovuto anche al fascino che da sempre suscita sui gioiesi una delle dimore più belle del nostro territorio. L’unica ad essere definita ‘dimora storica’, e se da una parte ciò è un fatto altamente positivo, dall’altra, come sottolinea Domenico Paradiso, che ha accompagnato i presenti nella prima parte della visita, “non è positivo il fatto che sia l’unica villa gioiese: ad esempio la villa Tateo, anch’essa dimora di valore, ha rischiato di essere demolita, proprio perché non è definita legalmente ‘storica’ […]”.
Il bravissimo Domenico Paradiso – laureato in Lettere – ci offre un excursus storico che parte sin dal primo progetto della villa, risalente al 1870, e appartenente all’architetto Pinto. Un viaggio nel tempo, nel quale si ricorda la visita di D’Annunzio, avvenuta nel settembre-ottobre del ’17, il quale fu ospitato nella residenza più lussuosa della villa stessa. “La villa, inoltre” – ricorda Domenico – “ha anche stanze sotterranee. Degli ambienti ipogei, dove veniva conservata la neve. Neve che veniva utilizzata per la conservazione degli alimenti ad esempio […]”.
Un excursus lungo il nome della famiglia Cassano: i primi a produrre prodotti alimentari, vino e cognac. Una passeggiata che ha un non so ché di magico: “Si è parlato dell’esistenza di maledizioni che ruotano attorno a questa villa, creando un alone di mistero. Ma il fatto che ci siano queste leggende sottolinea l’importanza stessa della villa e della famiglia […]”, così continua Domenico Paradiso.
Del giardino ci parla Daniela Paradiso, laureata in Scienze Naturali, che spiega: “Un giardino è dato non solo dal gusto personale del proprietario, ma anche dalle piante che prendono il sopravvento sulla base del microclima del territorio […]”. Un giardino, quello della Villa Cassano, tipicamente all’italiana: fondamentale, infatti, è il verde e la mancanza di fiori, compensata dalla presenza di alberi di agrumi: “Una tradizione presente sin dal Cinquecento nei giardini all’italiana […]”.
Infine l’attenzione è sul magnifico viale di lecci secolari, che hanno la medesima età sulla villa. E alla domanda, che da sempre incuriosisce i gioiesi, sul se sono proprio 99 le stanze di Villa Cassano, la risposta è negativa. Ma ciò non toglie lo straordinario incanto che rapisce i presenti. Un interessante iniziativa, ‘CulTour. Porte aperte ai beni culturali’, alla quale si augura un seguito, accompagnato da larghi consensi.
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