“Mi fa piacere vedere una massiccia presenza femminile, dovuta sicuramente anche alla tematica principale della serata, e cioè la violenza di genere […]”. Con queste parole Orietta Limitone ha introdotto l’incontro culturale – tenutosi presso la sala comunale ‘Javarone’ – dedicato alla presentazione del libro ‘Spaghetti e Paradiso’: “un vero caso editoriale, perché, edito nel 2011, continua a far parlare di sé per le cospicue vendite […]”, così Orietta prosegue il suo discorso incipitario. Non a caso l’appuntamento di venerdì 18 aprile s’intitola ‘Io ci metto la faccia’.
Un titolo che prende forma e consistenza grazie alla faccia delle meravigliose donne che davvero hanno voluto metterci la faccia, attraverso la composizione di un puzzle, dato dai volti fotografati delle stesse protagoniste. In riguardo Orietta Limitone, promotrice dell’evento, ha affermato: “L’idea del puzzle è nata dal ricordo dello slogan ‘Io ci metto la faccia’ usato qualche tempo fa per alcune campagne nazionali di sensibilizzazione nei confronti di problematiche a forte impatto sociale”. “Lo slogan – continua – mi ha suggerito di unire in un puzzle i volti di amiche e conoscenti che volevano metterci la loro di faccia, appunto, per esprimersi contro la violenza di genere”. Si parla, durante l’interessante appuntamento, di un aspetto specifico della violenza di genere: lo stalking. Uno smart thriller, ‘Spaghetti e Paradiso’: un gioco di specchi, laddove ciascun personaggio narrato è sia in un modo che in un altro. Un gioco dove la realtà si rivela sempre diversa da quella che il lettore ha immaginato. Nel quale aspetti della verità possono essere capovolti, perché, infondo, la realtà è sempre negli occhi di chi la guarda, e come tale è multiforme. Un gioco di opposti, dicotomie, e antinomie, durante il quale domina una certa circolarità, seguita da consequenziale inconcludenza, che alimenta la suspence tipica del genere narrativo.
Lo scrittore, Nicky Persico, è sicuro: “Fare prevenzione allo stalking significa soprattutto rendere partecipe chi non è stato coinvolto in prima persona […]”. Si parla dello stalker, di come viva una vita che non gli appartiene, privandola della caratteristica più importante del genere umano, e cioè della dignità. “Di fatto lo stolker è una non persona. Appare nel suo non essere: è una sorta di buco nero […]”, così si esprime lo scrittore e avvocato barese. Si parla, inoltre, della importante tematica degli omicidi a seguito di persecuzioni, che ha visto anche la nostra cittadina – Gioia del Colle – protagonista della cronaca nera nazionale con l’uccisione di Francesca Milano. D’altra parte, nonostante la tematica complessa e difficoltosa, la narrazione è dominata da un certo senso di leggerezza, sul quale Nicky Persico aggiunge: “Ho usato l’ironia, perché l’ironia è un arma portentosa contro la demolizione dello stalker da parte di chi ne è vittima […]”. È importante, secondo l’autore barese, smontare e ridimensionare l’immagine di quell’uomo come potente, e catalogarlo come u
n vile.
A tal proposito importante è l’intervento della psicoterapeuta – Miriam Lanotte –, la quale parla di quanto sia fondamentale il supporto psicologico, “perché non è semplice il potersi fidare di qualcuno dopo un’esperienza traumatica, quale è lo stalking […]”. E così continua: “Sono donne – perché per la maggior parte dei casi lo stalking è un fenomeno che colpisce il genere femminile – che non hanno più coltivato né il sé né il fuori di sé […]”. Ripete, infine, più e più volte il numero nazionale di riferimento per chi ha subito persecuzioni: 1522, la cui telefonata è anonima. Un incontro, ‘Io ci metto la faccia’, con in sé la forza di un messaggio di coraggio. Coraggio nel dire NO ad ogni forma di violenza.
[foto a cura di Cataldo Liuzzi]
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