Il 10 dicembre alle ore 20, nell’Aeroporto presso la sala teatro del 36° Stormo si terrà un concerto di beneficienza che vedrà protagonisti i giovani musicisti dell’ensemble Musikòsine, invitati dal Rotary Club Acquaviva - Gioia e dal suo presidente Antonio Masi ad esibirsi, per sostenere alcuni importanti progetti umanitari di servizio, di respiro internazionale e locale: la ristrutturazione e l’ampliamento del reparto di neonatologia dell’Ospedale “La Croix” in Africa, nel Benin e la ristrutturazione e gli arredi della Mensa dei poveri, affidata al Centro di Ascolto “Dal silenzio alla parola”.
L’ensemble scelta dalla Camerata Musicale Barese per rappresentare il talento dei giovani nella rassegna “Dedicato a… nuovi concertisti”, in giugno si è esibita a la Vallisa, proponendo un raffinato ed apprezzato repertorio di brani di autori del novecento tra cui Heitor Villa-Lobos e Bruno Maderna.
Il presidente Antonio Masi, che in questo anno rotariano ha progettato diverse iniziative che coinvolgono i giovani e ne premiano il merito, ricorda quanto il Rotary investa nella loro formazione, aiutandoli a seguire le loro aspirazioni grazie a borse di studio che consentono anche di accedere a prestigiose università internazionali.
“La nostra mission verso i giovani punta a mettere a fuoco azioni specifiche per favorire un dialogo intergenerazionale e coinvolgerli in iniziative di forte spessore umano, sociale e culturale.”
Sostenere l’arte e la musica senza perdere di vista le finalità del servizio è una di queste azioni.
L’ensemble - che vanta tra i suoi musicisti, giovani talenti gioiesi: la flautista Ilaria Stoppini ed il chitarrista Edward Szost - proporrà in Aeroporto agli amici rotariani e non solo, un concerto narrativo con musiche di Joaquin Rodrigo, J. S. Bach, Heitor Villa-Lobos, Manuel De Falla, Federico Mompou, Olivier Messiaen e Giorgio Mirto, attraverso il quale tenterà di racchiudere in una serata, “un arco di tempo infinito”, lo stesso esplorato dalla musica, grammatica di emozioni che la storia, la letteratura e l’arte adottano per costruire un linguaggio universale che attraversi secoli e latitudini, conservando intatta la bellezza e la freschezza dell’ispirazione.
“Un concerto che non si limiterà a far ascoltare musica - affermano i musicisti - ma anche a narrarla, come un lungo racconto diviso tra versi e narrativa, tra romanzieri e compositori, veri protagonisti della storia, figure ferme di ogni loro tempo. Un esperimento condiviso. Una lezione che è anche un concerto, un concerto che è anche un libro da cui attingere per conoscenza, per sapere, per catarsi personale, poiché l’arte altro non è che un percorso che attinge da parole e versi, da armonie e melodie.”
MusiKòsine tornerà ad esibirsi al teatro Rossini il 18 dicembre, per proporre le composizioni dei maestri del XX secolo.
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