C’è chi ha le idee chiare in merito alla riapertura delle scuole di ogni ordine e grado prevista il 7 gennaio, con tutte le problematiche annesse e connesse che comporterà in particolare laddove i trasporti per i pendolari faranno la differenza, mentre già il governatore Emiliano ventila la possibilità di adottare in Puglia anche per gli istituti superiori la didattica “a scelta”.
Il professor Giuseppe Procino - ricercatore, scienziato e professore associato presso il Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica che a fine dicembre ha pubblicato i risultati di due anni di ricerche sul prestigioso International Journal of Molecular Sciences sulla biocompatibilità di nuove soluzioni da utilizzare in dialisi peritoneale su cui torneremo a fine articolo - utilizza logica e razionalità per analizzare la questione e giungere alla soluzione.
Una riflessione che sentiamo di condividere a pieno, in cui non solo la “scienza”, ma anche la coscienza ed il buon senso emergono e che se presa in seria considerazione risparmierebbe tempo ed affanni a chi in queste ore sta riorganizzando orari e logistica per la riapertura in presenza.
“Per comprendere un problema, bisognerebbe ridurlo all'essenziale e poi analizzarlo con metodo.
Qual è il problema che collega la scuola, di ogni ordine e grado, all'epidemia CoViD? Il fatto che molte persone (studenti e docenti) sostano per molte ore nello stesso ambiente. Mi è difficile trovare altri esempi di attività lavorative, ludiche o sociali in cui tanti individui permangano per tempi così lunghi in uno spazio così affollato.
Se un soggetto è positivo con una carica virale importante, respirando, parlando, starnutendo, tossendo, emana nell'aria goccioline e aerosol, contenenti virus, che diffondono nell'ambiente e possono essere inalati dagli altri occupanti dello stesso ambiente, che condividono lo stesso spazio vitale e respirano la stessa aria.
Il metro di distanza (minimo sindacabile) e la mascherina possono NON essere sufficienti se l'ambiente si satura di aerosol, se la carica virale sospesa eccede le capacità delle difese innate degli altri individui e se non vi è un COSTANTE RICIRCOLO DELL'ARIA.
Ma rimaniamo con i piedi per terra e facciamo affidamento sui mezzi di cui disponiamo. LA SCUOLA PRIMA DI TUTTO non è uno slogan, ci crediamo davvero. Non possiamo non crederci!
- Allora limitiamo l'occupabilità delle aule (50-75%);
- Favoriamo il ricircolo d'aria (finestre aperte, poche scuole hanno un sistema di circolazione d'aria forzata che preveda immissione continua di aria esterna preriscaldata). La spesa per attrezzare le scuole di sistemi di aerazione è ingente, ce lo siamo detti. Ma questo risolverebbe il problema (o almeno lo minimizzerebbe), non ci giriamo intorno!!! Le contaminazioni si riducono sensibilmente se si lavora in un ambiente con flusso d'aria costante, ve lo conferma qualsiasi studente del secondo anno di biologia che abbia mai lavorato in ambiente sterile. Il problema rimbalza alla politica, una soluzione potrebbe essere questa!
Guardate le curve dei contagi nazionali e regionali: l'iniziale rapida decrescita delle curve di contagio, avuta per effetto del DPCM "zone rosse", si è arrestato.
Diciamocelo, come era inevitabile che fosse dopo le feste. Quindi, appare evidente, ma forse solo a pochi e non quelli giusti, che questo sarebbe il momento più sbagliato per ritornare in aula! E se pensiamo che "meglio feriti che morti", altre 2 due settimane di DAD non sarebbero la fine del mondo. Monitorare la situazione epidemiologica del "dopo feste", prima di consentire il rientro a scuola, sarebbe quantomeno PRUDENTE e potrebbe consentire di terminare l'anno scolastico in presenza.
A me sembra che la discussione politica abbia prevalso su, e fagocitato la, discussione del problema biologico, sanitario, epidemiologico.
La rapidità non è sinonimo di accuratezza, nelle discussioni come nei... tamponi.”
DIALISI PERITONEALE: MIGLIORA LA VITA DEI DIALIZZATI
Tornando alla dialisi perineale che tanti benefici concederà a chi oggi si sottopone a dialisi, abbiamo chiesto al professor Procino di illustrarci brevemente lo studio che lo ha impegnato con il suo gruppo di ricerca.
“La dialisi peritoneale sostituisce, quando possibile, l’emodialisi migliorando la qualità della vita dei dializzati non più obbligati a visite giornaliere o settimanali presso i centri di dialisi, collegati per ore a macchinari, ma in grado di effettuare da soli in casa la dialisi peritoneale, infondendo nella cavità addominale una soluzione salina che ha la capacità di attrarre l’eccesso di acqua e prodotti di scarto che il paziente, a causa della insufficienza renale, non riesce ad eliminare con le urine.
La membrana peritoneale, permette questi scambi. Dopo alcune ore questo liquido viene rimosso, portando con sé tutte le sostanze che reni sani avrebbero rimosso dal sangue, permettendo al contempo al paziente di svolgere le normali attività.”
Ed è grazie alla collaborazione con la svizzera CoreQuest, diretta Arduino Arduini, che con Mario Bonomini ha messo a punto delle nuove soluzioni per dialisi peritoneale con xilitolo e L-carnitina che il MIUR - precisa Procono - ha finanziato una borsa di Dottorato industriale alla ricercatrice Francesca Piccapane che ha svolto in prima persona gran parte della ricerca.
“Presso il Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica dell’Università di Bari, abbiamo ricreato in vitro una membrana peritoneale umana ed abbiamo testato la biocompatibilità di queste nuove soluzioni (Xylocore), confrontandole con quelle già utilizzate in dialisi peritoneale. Queste nuove soluzioni preservano la struttura, la vitalità e la funzione della membrana peritoneale e ne riducono i rischi di infiammazione.”
Un risultato che permetterà ai pazienti dializzati una miglior convivenza con questa patologia, ricorrendo sempre meno ai ricoveri ospedalieri.
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Salve,chiedo:"Ma via Roma non è Isola Pedonale?";Credo ...
Commenti
Da essere nominato assessore con Colacicco sindaco, e' passato subito col PD.
.......La cultura e la ricerca non sempre servono se non supportate da notevole caratura morale ed il voler avere il piede in piu' scarpe denota solo e soltanto una gran voglia di mettersi in mostra!