Il 7 novembre nella Sala Javarone di Palazzo San Domenico si sono riuniti i rappresentanti di 12 associazioni culturali. Il motivo? Il Patto per la lettura, progetto presentato dall’assessore alla Cultura Lucio Romano e Orietta Limitone, presidente del Presidio Illiria di Gioia.
L’assessore ha espresso tutto il suo orgoglio per la nascita di questo progetto sotto l’amministrazione Mastrangelo, data anche la proliferazione degli eventi culturali e presentazioni di libri che si stanno tenendo a Gioia in questo periodo, tuttavia priva dei “contenitori culturali” per le stesse.
Il Patto, adottato dal Cepell (Centro per il libro e la lettura), è aperto “alle istituzioni pubbliche e soggetti privati che individuano nella lettura una risorsa strategica su cui investire e un valore sociale” e ha l’obiettivo di unire le varie realtà dislocate sul territorio locale, quali “istituzioni pubbliche, biblioteche, case editrici, librerie, autori e lettori organizzati in gruppi e associazioni, scuola e università, imprese private, associazioni culturali e di volontariato, fondazioni bancarie”. Soggetti distinti tra loro, ma la cui azione si basa sulla volontà di creare una rete che ponga al centro la lettura come strumento di diffusione e crescita della cultura, fonte di una nuova idea di cittadinanza e un vero e proprio “diritto”. La lettura deve divenire “un’abitudine sociale diffusa” e anche un mezzo per “aiutare chi è in difficoltà”, portando la lettura anche in ambienti quali carceri, ospedali, centri di accoglienza e case di riposo.
In seguito alla lettura del Patto da parte di Lucio Romano, Orietta Limitone ha ringraziato l’amministrazione per aver accolto questa iniziativa con entusiasmo, importata dalla Spagna dal Cepell e Anci per combattere il calo dei lettori nella fascia dai 25 ai 44 anni per poi diffondersi anche in Italia, partendo da Milano. Prendendo atto della “vivacità culturale” di Gioia nell’ultimo periodo, il Patto, assieme ad altri requisiti, può permettere alla nostra città di partecipare al bando “Città che legge”, portando le iniziative future a un livello più alto, anche in termini di risonanza mediatica.
Le attività tra i sottoscriventi verranno coordinate da un apposito Tavolo, che dovrà programmare le strategie e razionalizzare il lavoro, evitando anche l’eccessiva frammentazione e le sovrapposizioni di eventi che in questi giorni si stanno verificando, dando comunque spazio all’autonomia delle singole parti della rete. Il primo passo è quello di meglio organizzare le iniziative sul sito del Comune e bisogna guardare al Patto come un iniziale momento di aggregazione che possa portare a un’effettiva collaborazione tra le associazioni presenti nella nostra città.
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