“Nell'agosto 2017, la IV Sez. del Consiglio di Stato ha depositato in cancelleria le sentenze n.4025/2017, 4009/2017 e 4010/2017 riguardanti la prima, l'esatta ottemperanza della sentenza 2578/2012 di annullamento del P.d.C n.115/2004 e della autorizzazione commerciale n.16 del 2009, la seconda e la terza resa all'esito dell'appello della Provincia di Bari (oggi Città Metropolitana) per la riforma di due sentenze con le quali il TAR Puglia, sez. di Bari, annullava due precedenti atti della Provincia stessa di invalidità di altrettanti P.d.C. (Permessi di Costruire).
Si tratta di tre complesse vicende urbanistiche che riguardano uno il Centro Polifunzionale "Le Torri" e l'autorizzazione commerciale dei locali dove la Coop esercita l'attività di vendita (questa volta il C.d.S ha ordinato la chiusura dell'attività entro i 90 giorni dalla notifica della sentenza). Le altre due riguardano due distinti complessi edilizi, adibiti ad abitazioni, uffici e attività commerciali, LOI.CA - Via Fellini (adiacente il Cinema SEVEN) e TECNOCOSTRUZIONI - in Via Flora (ex Cinema Arena Castellano).
Con queste vicende si mette la parola fine ad alcune vicende riguardanti l'uso "allegro e disinvolto" delle cosiddette Zone F (zone a servizio pubblico del PRG), che hanno visto la nostra Associazione "Libertà e Giustizia", e in particolare il nostro Coordinatore Vito Antonio Vinci, battersi in prima fila per il corretto utilizzo delle aree in parola, perseguendo le finalità proprie dell'Associazione di essere collaborativa con le Istituzioni.
Ma a tutt'oggi queste Sentenze rimangono per molti delle grandi "incomprese", tanto da obbligare Sindaco e Giunta Comunale a chiedere delucidazioni al Consiglio di Stato su come doverle attuare. Per molti versi anomala per chi gestisce la "cosa pubblica", in quanto si presume che abbia le competenze e le conoscenze giuridiche per sapersi destreggiare in qualsiasi ambito.
Ma così non è stato, tanto che, in occasione dell'imminente, ormai, chiusura del Supermercato Coop, le zone d'ombra sono ancora molteplici.
A tal proposito, per meglio far conoscere la storia di queste grandi sconosciute Zone F, sulle quali è nato un vero e proprio "Caso Gioia" a partire dagli anni 2000 l'Associazione Libertà e Giustizia di Gioia del Colle ha pensato di dedicare una intera serata di "Riflessioni Tecnico-Giuridiche e Politiche delle Sentenze del Consiglio di Stato sulle Zone F1 ed F2, relative alla Tecnocostruzioni S.r.l - Societá LOI.CA Costruzioni - COOP Alleanza 3.0”, giovedì 9 novembre 2017 ore 18,30 presso il Chiostro comunale di Gioia del Colle, alla quale sono invitati a partecipare il Sindaco, la Giunta Comunale, il Consiglio Comunale e la Cittadinanza tutta. La "consuetudine" per cui Gioia del Colle diventò un "caso".
A quanto pare l'unico comune d'Italia ad aver gestito massicciamente ma in modo "improprio" le Zone omogenee "F1", tanto da diventare un "caso".
Vi aspettiamo”.
Libertà e Giustizia Gioia - Circolo "Vito Antonio Vinci"
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I vigili in bici?! Già adesso che hanno tante auto di s...
Commenti
Primo articolo della costituzione, qualsiasi legge, sentenza disposizione che non rispetti questo articolo, e non costituzionale.
il risarcimento dovrebbe essere tutto a carico dei colpevoli. Questo deve sempre essere un parametro da tenere in considerazione da parte della legge e anche da parte di chi avvia queste inchieste. perchè siamo chiari, stiamo parlando di due costruzioni in zone periferiche, due zone che avrebbero potuto svilupparsi (quali servizi avremmo fatto, dei giardinetti frequentati da chi?). Questa sentenza, invece, per quanto possa essere giusta giuridicamente, non lo è umanamente ed economicamente, soprattutto perchè il risultato è stato solo di reprimere uleteriormente le vittime, mentre i colpevoli non hanno subito alcun danno. guardiamo sempre il dito e non la luna.