(indovinello)
Ci la fèmmene nge sàpe fa,
Catarìne vàscia vàsce
Queste alcune tra le filastrocche, tiritere e indovinelli che gli alunni della V elementare dell'Istituto “Losapio-San Filippo Neri” di Gioia del Colle hanno recitato, allietando la serata, nell'ambito dell'evento del 24 Novembre 2016.
Grazie alla Pro Loco, il patrocinio del Comune di Gioia, Assessorato alle Culture e a vari sponsor, si è potuto stampare il “SUPPLEMENTO” a “I paròle de Tatarànne” contenente le ultime ricerche sul Dialetto di Gioia del Colle, condotte dal Prof. Giuseppe Romano.
A presentare al pubblico, accorso numeroso nel Chiostro del Comune, il Presidente della Pro Loco Gianfranco Amatulli, ricordando il legame particolare con Pino Romano, come affettuosamente chiamato da tutti i suoi amici, un uomo di studi e ricercatore che con l'uscita nel 2007 del suo primo lavoro fu per tutti una risorsa ed una opportunità culturale. L'impegno di Romano fu tale da dover ricorrere all'aiuto degli anziani per ricostruire la giusta fonetica dei suoni dialettali. Il Presidente Amatulli dopo aver ringraziato Francesco Grandieri e Mattia Angelillo per la collaborazione tecnica, l'Assessore alle culture Anna Maria Longo e tutti i presenti, ha dato la parola a Cristina Ferulli per la lettura di una poesia scritta da Susanna De Mattia e dedicata a Pino Romano. Al termine ha preso la parola il Prof. Trifone Gargano della Facoltà di Lettere Università di Foggia.
La “Lectio Magistralis” del Prof Gargano è stata molto interessante e sottolineando la non esistenza di una grammatica storica dei dialetti d'Italia, il lavoro svolto da Pino Romano è qualcosa di molto prezioso. Il Prof. Gargano ha inoltre ricordato il sorriso contagioso di Pino, per arrivare al raffinato linguista e francesista, con un uso creativo delle parole e il titolo del libro “I paròle de Tatarànne” una scelta precisa. Il dialetto, ovvero le parole dialettali sono intese non come colore o macchietta ma vera ideologia, un modo di vedere il mondo e la vita, parole che cambiano da persona a persona perché vive e sempre in evoluzione. Al termine dell'evento gli alunni della III elementare “San Filippo Neri” via Eva, hanno cantato in coro alcuni brani in dialetto tratti dal “Supplemento” e guidati dalla Maestra Antonella Gisotti. L'atmosfera che si respirava durante la serata era quella calda ed accogliente che si prova in famiglia , ma qui più allargata perchè la caratteristica di una comunità è proprio quella di dare il senso dell'appartenenza e cosa più del “dialetto” può rimarcare questo stato! Inoltre la scelta di far cantare o recitare i bambini non è stata casuale, sono loro i depositari della cultura popolare e della sua espressione: il “Dialetto”.[foto Mario Di Giuseppe]
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