“Sono tornati dopo circa 80 anni sui loro altari i dipinti di Nicola De Filippis del 1740 recentemente restaurati grazie all’impegno della Confraternita del Purgatorio in collaborazione con un folto numero di benefattori e devoti che hanno contribuito economicamente alla causa di recupero. È così sabato scorso dopo alcuni mesi di restauro affidato alle abili mani della Dott.ssa di Capua di Martina Franca, i dipinti sono ritornati nella chiesa di San Francesco con il loro antico splendore.
Durante la presentazione il presidente della Confraternita, Carmine Candeloro, ha iniziato la conferenza salutando i presenti e sottolineando come è importante l’opera di recupero e conservazione delle opere d’arte presenti nelle nostre chiese e la motivazione che ha spinto il Consiglio Direttivo della confraternita a intraprendere questa missione e cioè quella di riportare la chiesa di Piazza Plebiscito nel suo antico splendore. I dipinti furono rimossi dalla chiesa nel 1932 con il rifacimento dei due altari patronali e perché all’epoca, forse già rovinati, il popolo era spinto alla venerazione delle statue e non di dipinti, così si pensò “bene” di rimuovere le tele e di sostituirle con delle statue e per volontà dell’allora rettore Don Vincenzo Angelilli, la tela dell’Immacolata fu sostituita con l’immagine della Madonna del Pozzo già presente in chiesa, mentre quella del Perdono di Assisi fu sostituita con l’immagine in cartapesta di San Francesco d’Assisi che abbraccia il crocifisso donata dai fratelli Cassano nel 1935.
I dipinti furono collocati in sacrestia in una posizione che non ha fatto altro che peggiorare il loro stato di conservazione, ed è per questo che spinti in passato anche dal Prof. Mario Girardi, nel 2008 si aprì la pratica di restauro con la Soprintendenza ai Beni Culturali di tutte le opere presenti nella chiesa di San Francesco (già in gran parte restaurate) tra cui anche i dipinti del De Filippis che senz’altro sono tra i più importanti dal punto di vista storico e artistico.
E così non a caso in questo 2016, anno giubilare, ottavo centenario della festa del Perdono di Assisi i dipinti tornano in chiesa, tornano nel posto dove sono nati. Sempre il presidente Candeloro sottolinea che proprio uno dei dipinti raffigura il Perdono di Assisi e cioè quell’evento voluto fortemente da San Francesco quando in una notte del 1216 chiedeva che tutto il genere umano potesse entrare in paradiso e fu così che gli apparve la Vergine Maria con Gesù Bambino contornata da una moltitudine di angeli alla quale il Poverello chiedeva l’indulgenza che sarà poi concessa da Papa Onorio III e che ancora oggi dopo 800 anni celebra il 2 agosto. Nel dipinto dell’Immacolata Concezione in gloria tra i Santi Eligio e Vito si nota anche qui la presenza di angeli che con devozione sollevano su una nube la Vergine Maria tutti i soggetti presenti sul dipinto hanno lo sguardo rivolto verso la Madonna tranne il cavallo di Sant’Eligio e uno dei cani di San Vito, ma di questo aspetto artistico si parlerà durante la “Serata dell’Arte” che la confraternita sta organizzando per la fine di giugno.
Dopo la presentazione e il saluto del presidente, prende la parola la dott.ssa Di Capua che illustra il lavoro tecnico eseguito su entrambi i dipinti, un lavoro durato alcuni mesi che però ha riportato a vivere due opere ormai “archiviate” in sacrestia.
Sempre la Di Capua continua dicendo che nella tela del Perdono era presente un buco rattoppato con un cartone nel quale era piegato un fogliettino di un giornale datato 17 dicembre 1740 sul quale viene riportata una lista di 90 donne legate ad una estrazione del lotto del tempo, anche questo foglio sarà oggetto di lavoro della Prof.ssa Mariella Donvito e del Dott. Walter Ivone che insieme illustreranno i tratti iconografici delle tele durante la “Serata dell’Arte”.
La serata si conclude con l’intervento del Parroco e Padre Spirituale Don Giuseppe Di Corrado, che sottolinea l’impegno del direttivo della Confraternita in particolare del presidente Carmine Candeloro e del Direttore Amm.vo Francesco Fiorente che, con impegno e abnegazione stanno rendendo sempre più bella la chiesa di San Francesco. Un grazie particolare all’immancabile Mario Di Giuseppe per i suoi meravigliosi scatti e a Enza Romano per aver allietato la serata con la magica musica del suo violino”.
La Confraternita del Purgatorio
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