Tante le novità che nella settimana di Pasqua coinvolgeranno le Confraternite gioiesi, riunitesi per far rivivere le tradizioni del passato.
Anticipa alcune notizie al nostro sito Giuseppe Rizzi della Confraternita di San Rocco di cui è priore Filippo Casamassima.
“Il Giovedì santo si tornerà a vivere una delle più suggestive tradizioni di cui si ha notizia in un bollettino del 1938 della Chiesa Madre, ovvero “I Perdoni”. Due confratelli di ogni confraternita vestiti con tutti i paramenti, inclusi cappelli e cappucci, si uniranno tutti insieme per visitare sette chiese, tante quante sono le confraternite. L’itinerario non durerà più di un’ora e trenta, per non apportare disagi alle attività organizzate dalle parrocchie. Nel percorso originario erano presenti anche la cappella dell’ospedale gestita dalle suore della chiesa di Sant’Antonio e la chiesetta di San Vito, accanto alle “Tre Croci” che oggi non sono più allestite in occasione dei Sepolcri.”
“E’ importante essere insieme, il senso più autentico di questa tradizione è trasformare in “noi” ogni individualità e dare l’esempio… Uniti si può costruire percorsi di grande ricchezza spirituale ed umana, restituendo ai più giovani quel patrimonio culturale del passato di cui si è smarrita ogni traccia.”
“Le confraternite - continua Giuseppe Rizzi, giovane confratello animato da fervente zelo - parteciperanno tutte insieme anche alla Processione dei Misteri. Torneranno in processione le sacre reliquie custodite dalla Confraternita di San Rocco. Le porteranno venti bimbe dai nove ai dieci anni vestite di nero, secondo la tradizione. Di questa processione se ne scrive per la prima volta nel 1883. Non abbiamo tutti i registri, per cui non è possibile ricostruire molti percorsi del passato, ma è pur sempre un punto di partenza. Tornerà dopo 25 anni ad essere portato in processione anche il sacro volto, uno splendido dipinto su stoffa che insieme agli altri strumenti della passione, sarà affidato alle bambine che apriranno la Processione. I ritmi, sempre secondo tradizione, saranno scanditi dal tamburo e dalle troccole.”
“Oggi trovare chi le voglia suonare non è facile, altrove non è così… Un tempo ci si ritrovava nel piazzale di fronte alla Chiesa di San Rocco per l’asta… le squadre dei portatori decidevano i tratti da percorrere. Questa tradizione nasce nel 1860, quando venne acquistata la statua dell’Addolorata con il contributo di una famiglia di ortolani che da quel momento ha partecipato a tutte le processioni. I membri di questa famiglia per decenni hanno anche selezionato i portatori della statua.”
A musicare, infine, con brani selezionati per l’occasione la Processione dei Misteri la banda “Angelo Lamanna”.
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Commenti
grazie a chi ci ha pensato. finalmente
Per concludere, ricordiamoci che tirare in ballo il terrorismo in un momento del genere è solo un atto di indelicatezza per chi ora come ora sta soffrendo per questo motivo.
Anziché parlare a iosa per dar fiato alla bocca, unitevi ai sepolcri e alla processione; e visto che ci tenete tanto all'argomento terrorismo, andate, e fare una preghiera per tutti quelli che sono morti.