“Si è conclusa martedì scorso in San Domenico la seconda tappa delle Solenni Quarantore 2016, appuntamento di profonda spiritualità rimasto unico nella nostra diocesi. Un momento di preghiera fortissimamente voluto dai parroci e dai movimenti laici presenti sul nostro territorio come le confraternite e le comunità parrocchiali, utile a trasferire in ognuno di noi spunti di intima riflessione e farci vivere al meglio il tempo di Quaresima e la Pasqua di Nostro Signore.
Solenni Quarantore e consequenziale Adorazione Eucaristica comunitaria che ha fatto di questi primi due appuntamenti il suo punti di forza. In San Domenico, infatti, a guidare la preghiera è stato don Marco Gerardo, parroco del Carmine di Taranto, chiamato a Gioia anche per disquisire, nel corso di una conferenza, su: “Il contributo delle confraternite alla vita della chiesa". Incontro che ha fatto registrare la presenza di tutte le congreghe presenti nella nostra città, ma anche quelle giunte da altre diocesi e guidate dai rispettivi presidenti: il Carmine di Taranto, SS. Rosario di Oria, Latiano, Palagianello, Castellaneta e Bitonto, per finire con la Confraternita dell’Addolorata di Castellaneta. Partecipazione salutata dal nostro priore Andrea Luigi Mongelli, il quale non si è stancato di ringraziare tutti i convenuti ed in primis, il padre spirituale don Tonino Posa, don Marco Gerardo e il diacono Lorenzo Petrera, segretario dell’ufficio diocesano delle confraternite.
Confraternite, ha ricordato don Marco nell’introdurre l’argomento, la cui origine risale al Medioevo e al desiderio di aggregarsi e riconoscersi in una comune e precisa identità. Poi ha ribadito l’importanza del ruolo dei laici all'interno della Chiesa e la loro vocazione all'adempimento della missione apostolica nell'evangelizzazione e nella santificazione dell’umanità, come bene è delineato nel decreto del Concilio Vaticano II Apostolicam Actuositatem. In base a ciò, è necessario pertanto che le confraternite basino la loro attività quotidiana sul culto e sulla carità: «In comunione d’intenti con i padri spirituali – sottolinea don Gerardo - e senza che l’una prevalga sull’altra. Perché se così fosse, rischierebbero di diventare solo dei Rotary Club o dei cenacoli di preghiera».
Infatti, alla luce dei profondi cambiamenti che la società attuale sta vivendo, don Marco Gerardo ha offerto degli importanti spunti di riflessione per migliorare la vita e il servizio delle confraternite all’interno della Chiesa.
«Queste – rimarcava don Marco – devono custodire la tradizioni sempre con spirito critico e con la conoscenza che viene dal passato e devono nutrirsi di importanti ausili, come il Direttorio su pietà popolare e liturgia, pubblicato nel 2002 dalla Congregazione per il culto divino; fare della carità una carità “creativa” e operosa, con la proposta di rendere le confraternite luoghi in cui raccogliere offerte e richieste di lavoro per i giovani, ma anche serbatoi di idee e proposte politiche da presentare alla collettività per il bene comune».
Intanto, da domenica 17 a martedì 19 gennaio, le Quarantore si terranno in S. Andrea”.
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