“[…] Se consideri il tempo come una successione di attimi, capirai che l’istante sono io, una mini-eternità che ci mette ere a cadere e tu sei tu, non meno di quanto tu sia me.”
Ed è il tempo a dominare ogni singolo scatto di Elena Pez, a scandire ritmi e colori, geometrie e fissità… Il tempo dissolve, deforma, frammenta, ricompone, rende indefinite le certezze, irreali le realtà, utopie i dogmi. Nulla è mai uguale a se stesso, neanche l’autoscatto, eppur nulla è realmente diverso da sé, mentre migra verso l’infinito.
L’istante vibra con ali di farfalla, imprigionato tra i fili di seta del tempo. Il diaframma ne intercetta la fuga mentre si perpetua il ciclo della vita nell’olocausto di un surreale presente, metamorfosi estrema di rinascita.
Elena Pez dona alle sue foto una storia, vi infonde un soffio vitale, lascia che sia la causalità a modellare la forma, i colori, a darle voce e movimento, lascia che sia la poesia a infrangere il silenzio, ed una visione o una melodia a darle un nome.
L’artista sceglie di dare un corpo ma non un volto alla solitudine immersa nella natura o chiusa in una stanza, una solitudine che si nutre di pensieri, di luce e bellezza e pian piano si spoglia per cercarsi, scoprirsi, amarsi e danzare nel silenzio.
E’ donna, adolescente, bambina? Nella dissolvenza del suo esistere, è tutto e nulla, semplicemente è.
Nel contesto l’incanto di un’infinita compiutezza, che siano drappi di tendaggi, morbidi cuscini, scogli aguzzi tra mare e cielo, infinite distese azzurre o verdi vortici di depresse profondità…
Elena è lì, con le sue alterità, pronta a cogliere l’istante in cui una lama di luce sfiora la pelle nuda svelando “l’anima con ali di acciaio” che ogni donna custodisce nelle sue fragilità.
“La forza non implica resistenza. La resistenza non implica forza....”. E’ infatti in una intuitiva e inaspettata resilienza che l’infinito trova la sua esatta dimensione, e una Canon Bridge è lo strumento con cui misurare e misurarsi e dar vita a quella creatività che implode dentro a 17 anni.
Questa la trama narrativa che guida nel percorso nella corte di villa Colapinto attraverso la mostra fotografica di Elena Pez, venti anni di profonda e meditata creatività e fresca bellezza.
Parlano di lei Giuseppe Procino, entusiasta e emozionato nello scorgere tra tanta mediocrità il diamante di un vero talento e Lara Angelillo che con taglio giornalistico la introduce, dopo aver allestito ad arte la mostra “Visioni differenti” promossa da Etranger, decorando con foglie di cactus i tavolini.
Elena è a Gioia in occasione del Gioia Rock Festival e di recente ha partecipato allo “Young Art” di Capurso, mentre “Visioni differenti” è stata ospitata il 17 agosto in Villa Colapinto da Rina Colapinto, dolce signora del regno di Terra Jovia e dei suoi vini - ideatrice della rassegna “Estate con…”.
ELENA PEZ
Al secolo Elena Pezzetta - segno zodiacale “Pesci” -, nasce a Modugno il 25 febbraio del 1995, frequenta il Liceo scientifico “Cartesio” di Triggiano ed è iscritta all’Accademia delle Belle Arti di Bari
I suoi scatti approdano nel 2013 al Teatro Kismet, per poi giungere al Museo della Fotografia, in occasione della mostra “Abitare i luoghi, abitare l’anima”; nella struttura residenziale We_Crociferi (Venezia); al Palazzo Nervegna (Brindisi); allo Spazio Matta (Pescara); a Colchester, Inghilterra, 35 Queen St. Town Centre; alla Sala degli Affreschi (Ateneo di Bari); al Centro Medico S. Agostino (Milano); allo Studio 52 (Altamura) e a Palazzo de’ Mari (Acquaviva delle Fonti).
Nell’ottobre del 2013 è tra i dieci finalisti del concorso fotografico “Il coraggio delle donne”, organizzato dalla LILT. A dicembre dello stesso anno giuria e pubblico decretano la sua vittoria della sezione “Foto” del Festival “Fuori dal comune”. Nel gennaio del 2014, vince il concorso fotografico nazionale “Serendìpia”; a marzo dello stesso anno è tra i 24 finalisti del concorso fotografico internazionale “24 Scatti Bike”. A maggio è tra i dieci finalisti del concorso fotografico “Scatti Attivi”, organizzato da SEI Project e in giugno vince il premio “Miglior fotografia 2014” al “TuttoMondo contest 2014”, organizzato in collaborazione con “Save the Children” premiata al MAXXI (Roma). [Foto Mario Di Giuseppe]
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