“Pizzichi d’amore - l’amore di Don Perlimpino nel giardino di Donna Belisa” un poemetto erotico scritto da Federico Garcia Lorca e adattato da Maurizio Vacca, è andato in scena giovedì 3 settembre alle ore 20,30 nella suggestiva cornice della Signorella, Guest House situata sulla strada provinciale Gioia del Colle – Castellaneta in contrada Caccamone – Castellaneta (Ta).
I bravi attori Francesca e Marinella del Tito, Mario Dezio, Claudio Pinto diretti da Maurizio Vacca hanno dato vita ad una rappresentazione dura e deliziosa, semplice e piena di malizia, con tratti di dolore e di ‘pizzichi d’amore’, così come recitava una delle colonne sonore di Ambrogio Sparagna nel sottofondo.
La storia è molto semplice: Don Perlimplino, un vecchio ricco e inesperto dell’amore, sposa la tanto giovane quanto bella e infedele Belisa. L’uomo, distrutto dall’amore e dal desiderio della donna incontrerà la morte come soluzione ad una vita di facciata e come liberazione. García Lorca ha sempre sostenuto che “la Morte ama camuffarsi da Amore! Quante volte l’enorme scheletro munito di falce che vediamo ritratto sui libri di preghiere assume sembianze femminili per ingannarci e aprirci le porte della sua ombra!”, tuttavia la scelta registica di Maurizio Vacca, nonostante l’epilogo, è stata in grado di condurre lo spettatore, attraverso un continuo altalenare fra sofferenza e leggerezza, pene d’amore e sospiri, in una scoppiettante e movimentata corsa all’interno e all’esterno del palcoscenico. La scelta di inserire due grandi cornici sospese non come semplici oggetti scenici ma come ‘luoghi’ nei quali Don Perlimpino e Donna Belisa potevano esprimere, come in una sorta di ‘cantuccio’, le proprie ansie e desideri; l’allestimento del palcoscenico durante la rappresentazione in una sorta di indaffarato atto preparatorio della vita sulla scena che poi non è così differente dalla vita vera; l’uso delle maschere per nascondersi ed esibire le tante personalità di cui è in possesso l’uomo hanno reso il lavoro di Maurizio Vacca un altro esempio della creatività e ricerca continua del nostro operatore culturale.
Pablo Neruda ha descritto Federico García Lorca non solo come una centrifuga, che raccoglieva in seno e irradiava, come un pianeta, la felicità di vivere ma anche come un uomo ingenuo e commediante, uno splendido mimo, raggiante e gentile, come una sorta di riassunto delle età della Spagna, nella quale era presente la lotta mortale fra l’ombra e la luce, la lotta fra la violenza della Guerra Civile e l’anelito alla libertà.
E dunque anche questo lavoro di Maurizio Vacca applaudito dagli amici e dal pubblico fedele, un pubblico composto anche da giovanissimi e da coloro i quali sono stati iniziati al teatro proprio dal regista, conferma il successo della capacità attrattiva del teatro e della forza di un lavoro serio e creativo sui testi, ingredienti necessari per raggiungere il piacere di fare e godere il teatro. Perché il teatro nel silenzio, nel colore, nel movimento e nella parola resta sempre un moltiplicatore di bellezza. [foto Elettra Panzarino]
ULTIMI COMMENTI
- GIOIA DEL COLLE. LUPI IN ...
Le Greggi non vanno lasciate sole senza il controllo de... - Mozione contro rincaro ca...
cos'è una barzelletta? Come l'ultimo consiglio comunale... - Mozione contro rincaro ca...
Ricordo a Colaprico ed Etna che LORO sono al governo na... - Si promuove la mobilità s...
Se su via Roma ci fosse una pista ciclabile ci poteva s... - È IN EDICOLA IL NUOVO NUM...
È lo stesso ingegnere che era nell'amministrazione Luci... - Si promuove la mobilità s...
c'era già il divieto !!! peraltro un divieto giustissim... - Si promuove la mobilità s...
Ma via Roma é una pista ciclabile?, un velodromo?, cred... - Si promuove la mobilità s...
E che dire dei ragazzini che sfrecciano con le bici fre... - Si promuove la mobilità s...
Credo che il motivo sia che ragazzini incivili sfreccia... - Si promuove la mobilità s...
Salve,chiedo:"Ma via Roma non è Isola Pedonale?";Credo ...