Giovedì 9 aprile, alle 21, il Teatro Comunale Rossini nel decimo appuntamento della stagione “Promozione di un sogno: Le nuvole. Atto I” promossa dal Comune di Gioia del Colle in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, ospita Peppe Barra in “Sogno di una notte incantata” diretto da Fabrizio Bancale.
L’artista partenopeo conduce un viaggio poetico e visionario nel cuore di Napoli attraverso i secoli, tra le fiabe di Giambattista Basile e il Pulcinella di Libero Bovio. Presenta le pagine più celebri della letteratura classica per innervarle con la sua dirompente ironia e l’inconfondibile arte affabulatoria, tra canzoni, villanelle e musica colta, all’insegna della napoletanità di ieri e di oggi.
La pièce si apre a Napoli. Peppe Barra sta dormendo. E sogna. Sogna di aggirarsi in costumi seicenteschi all’interno di un mondo fantastico, tra luci accecanti e ombre nere, tra principi e orchi, tra fate, matrigne e animali parlanti. È l’universo barocco de “Lo cunto de li cunti”, noto anche come “Pentamerone”, la raccolta di fiabe di Giambattasta Basile, considerata il monumento della cultura del popolo napoletano. Un’opera che ebbe larga diffusione nella civiltà europea dell’epoca tanto da costituire, nelle varie elaborazioni successive, un patrimonio comune a tutte le culture mondiali (da Charles Perrault, ai fratelli Grimm, fino ad arrivare a Walt Disney). Nell’universo fiabesco di Basile si canta, si balla, si ride e si sogna. Poi un rumore improvviso nella notte sveglia di soprassalto il protagonista. Che si ritrova a indossare il costume di Pulcinella, come raccontato da Libero Bovio. Pulcinella, il simbolo universale dell’esuberanza napoletana, della filosofia pratica e disincantata, è morto e ha ottenuto da san Pietro una breve licenza per salutare la moglie Colombina. Quello che ritrova è una città cambiata di cui non riconosce le strade, i passanti. Tutti corrono, si affannano e non lo riconoscono. Resta da chiedersi se la Napoli contemporanea abbia o meno bisogno di Pulcinella, di favole e poesia.
Sul palco: Peppe Barra e Teresa Del Vecchio.
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